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Internet Download Manager

Written By Unknown on Senin, 19 Mei 2014 | 23.45

scheda aggiornata 2 ore fa

Utilty che permette di gestire al meglio le operazioni di download parallelo di vari files dal web, ottimizzando la banda a disposizione e gestendo dinamicamente eventuali disconnessioni da lato server così da non dover riprendere da capo il download.

Queste le ultime novità introdotte:

- Improved IE 11 integration (Windows 8.1) - Added support for new youtube changes - Fixed bugs

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Crytek preoccupata per i limiti di memoria di PS4 e Xbox One

Sean Tracy di Crytek ha detto a GamingBolt che, sebbene le nuove console siano potenti, gli 8 GB di RAM presenti in entrambe presto potrebbero costituire un limite troppo stringente per gli sviluppatori.

Ryse Son of Rome

"Devo dire che gli 8 GB potrebbero presto costituire un limite. Bisogna inoltre considerare che gli sviluppatori non hanno completo accesso a tutte le risorse che in linea teorica vengono messe a disposizione dai sistemi", sono le parole di Tracy. "Xbox One si riserva parte della memoria per il funzionamento del suo sistema operativo".

"Come dice il saggista informatico Ray Kurzweil, la tecnologia progredisce in modo esponenziale, e per questo presto potremo avere videogiochi di tale complessità da rendere gli 8 GB insufficienti". Per Tracy, però, questo vuol dire che serve un impegno supplementare non solo da parte dei produttori di console, ma anche e soprattutto da parte degli sviluppatori e dei creatori delle soluzioni middleware.

Servono, infatti, motori grafici ben ottimizzati, che siano in grado di raggiungere risultati via via sempre migliori sfruttando la stessa quantità di RAM.

"Abbiamo già incontrato delle difficoltà in tal senso con lo sviluppo di Ryse Son of Rome, per cui siamo sicuri che questo sarà uno dei fattori limitanti di questa generazione", ha continuato a dire il tecnico di Crytek. "Se l'hardware diventa più competitivo, la complessità delle scene può essere aumentata e il dinamismo diventare maggiore".

"Detto questo, la strada verso il fotorealismo non riguarda esclusivamente la potenza pura, ma anche la tecnologia, che deve essere in grado di scalare in maniera intelligente e di sfruttare al massimo ciò che l'hardware è in grado di offrire", conclude Tracy.

Il quale ha anche elogiato i processori di entrambe le console: "Anche se PS4 e Xbox One non costituiscono un enorme salto in avanti rispetto alla generazione precedente in termini di potenza di elaborazione, l'APU AMD alla base di entrambe le console rappresenta un enorme passo in avanti come integrazione e capacità".

Ricordiamo, infine, che PS4 usa un pool di 8 GB di DDR5 unificata, contro gli 8 GB di DDR3, sensibilmente meno veloci, di Xbox One.


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Apple e Motorola, finalmente pace fatta sui brevetti smartphone

Apple e Motorola Mobility hanno trovato un punto di incontro per il patteggiamento di tutti i contenziosi aperti sui brevetti legati alle tecnologie smartphone, ponendo fine ad una delle battaglie legali più significative del panorama tecnologico. Sono 20 le cause che vengono così chiuse grazie all'accordo.

Con un comunicato congiunto emesso nei giorni scorsi, ripreso dall'agenzia stampa Reuters, le due compagnie hanno spiegato che l'accordo non include misure di cross-license per i loro rispettivi brevetti. "Apple e Google hanno inoltre acconsentito di lavorare assieme in alcune aree della riforma dei brevetti" si legge inoltre nell'accordo.

Apple e le compagnie che realizzano telefoni utilizzando il software Android di Google hanno depositato numerose azioni legali le une contro le altre in vari tribunali attorno al mondo per proteggere le rispettive tecnologie.

La battaglia tra Motorola e Apple, nello specifico, è iniziata nel 2010, con la prima che ha accusato la Mela di violare vari brevetti tra i quali uno essenziale per l'operatività dei cellulari sulle reti 3G, mentre Apple ha dichiarato che Motorola ha violato alcuni dei suoi brevetti per alcune caratteristiche degli smartphone.

Nel corso del 2012 però il giudice Richard Posner ha respinto il caso poco dopo le prime fasi del processo, stabilendo che nessuna delle due compagnie fosse in possesso di sufficienti prove per dimostrare le proprie accuse.

Le due realtà avevano comunque continuato a portare avanti una guerriglia legale, che ha poi visto coinvolta collateralmente anche Google, quando proprio nel 2012 ha acquisito Motorola Mobility per 12,5 miliardi di dollari.


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Apple citata in giudizio: gli iPhone non mandano messaggi ai nuovi utenti Android (ed ex-iPhone)

Apple è stata chiamata in giudizio per un annoso bug di iMessage. A riportare la notizia è Bloomberg, che cita un precedente utente di iPhone che, passando ad un terminale Android, ha smesso di ricevere messaggi da conoscenti che utilizzavano un dispositivo Apple.

La denuncia, in cui si chiede il passaggio a class-action, è stata depositata nel tribunale federale di San Jose, in California. Secondo Adrienne Moore, la vittima del caso, iMessage "mantiene i messaggi di testo inviati da altri utenti di dispositivi Apple e non li spedisce al suo smartphone Samsung basato su Android". Gli utenti che decidono di cambiare il proprio dispositivo Apple con smartphone della concorrenza vengono "penalizzati e non più in grado di poter sfruttare i benefici che spettano loro attraverso il proprio abbonamento telefonico", come si legge sulla stessa denuncia.

I messaggi di testo vengono "bloccati all'interno del servizio iMessage" se inviati ad un utente Android che in precedenza utilizzava un iPhone e che mantiene lo stesso numero di telefono. Il problema si sarebbe manifestato in molti casi, come riporta Adam Pash di Lifehacker che lamentava lo stesso problema: anche in questo caso, i vecchi utenti iPhone che passano ad un'altra piattaforma spesso non ricevono i messaggi di testo da altri utenti della piattaforma di Cupertino, probabilmente perché il protocollo iMessage alla base dell'app nativa di iPhone "crede" ancora che il destinatario stia usando lo stesso servizio.

Si tratta di un bug noto da tempo, sostanzialmente dalla nascita del protocollo iMessage, che Apple sembra aver ignorato del tutto, probabilmente per convenienza, o per un'intrinseca difficoltà nell'aggiornamento del protocollo. In sostanza, se non si disattiva il servizio prima di cedere il vecchio iPhone (e talvolta nemmeno questa operazione rende immuni dal difetto), iMessage resta attivo nel numero utilizzato con lo smartphone, elemento che può portare a una serie di inconvenienti, fra cui quello denunciato da Adrienne Moore sembra essere uno fra i più comuni.

La mancata risposta da parte del colosso di Cupertino è costata una nuova denuncia a cui Apple dovrà rispondere nelle prossime settimane, con il pericolo che l'azione legale possa trasformarsi in breve in class-action. Kristin Huguet di Apple, contattata da Bloomberg, ha rifiutato di commentare sulla notizia.


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Samsung annuncia ufficialmente Galaxy K Zoom, 20,7 megapixel e zoom 10x

Non è la prima volta che ne parliamo dato i diversi rumors che si sono susseguiti nelle settimane passate a questo proposito ma è da pochi istanti che abbiamo ricevuto la conferma e l'ufficialità del lancio dello smartphone Samsung che sostituirà in gamma il vecchio Galaxy S4 Zoom. Stiamo parlando Galaxy K Zoom, definita come "la perfetta sintesi tra smartphone e fotocamera".

Affermazione tutta da verificare anche se le premesse sono, almeno sulla carta, abbastanza buone. Ci troviamo di fronte a uno smartphone a tutti gli effetti, dotato di display da 4,8 pollici di diagonale a risoluzione 1280x720 pixel, processore a 6 core operante alla massima frequenza di 1,4 GHz e sistema operativo Android in versione KitKat 4.4.2.

Il vero punto di forza è però, come facilmente intuibile, la fotocamera da 20,7 megapixel fornita di un sensore CMOS BSI e di una nuova lente retrattile con zoom ottico fino a 10x. Lo stabilizzatore ottico di immgine dovrebbe inoltre garantire immagini più intide anche con tempi di scatto elevati, caratteristica che permette di scattare in condizioni di luce non favorevole con un margini più ampi. Presente anche un Flash Xenon, in grado di offrire maggiore luminosità rispetto ad un classico Flash LED da smartphone.

Galaxy K Zoom combina le caratteristiche di design degli ultimi smartphone Samsung ad una dotazione tecnica di discreto livello e integra tutte le funzioni e le applicazione legate alla user experience offerta dall'interfaccia proprietaria TouchWiz.

Ancora non sappiamo quando e a che prezzo il terminale verrà commercializzato nella nostra penisola, attendiamo ulteriori informazioni a riguardo.


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iTunes 11

scheda aggiornata 1 ora fa

Tool di Apple che permette di generare, gestire e archiviare tracce audio in differenti formati, oltre ad accedere a iTunes Store per acquistare canzoni. Novità introdotte in questa versione:
"This update fixes a problem that may cause iTunes to quit if you switch between wired and wireless syncing and addresses an issue that may require you to log into the iTunes Store repeatedly."


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PowerArchiver 2013

Written By Unknown on Senin, 05 Mei 2014 | 23.46

scheda aggiornata 2 ore fa

Completa utility per la gestione di archivi di files. Gestisce tutti i formati maggiormente diffusi: ZIP, RAR, ACE, ARJ, LHA e BH SFX.

Al suo interno incorpora dei visualizzatori per le seguenti tipologie di files: TXT, RTF, BMP, WMF, EMF, JPG (JPEG), GIF e ICO.
L'interfaccia grafica è molto simile a quella utilizzata da windows 2000.

Dispone inoltre di una funzione che consente la conversione da una tipologia di archivio ad un'altra, ad esempio da archivio .ZIP a .CAB, o da CAB a LHA.

Qui di seguito le novità dell'ultima versione:
# Changes:
* Full OpenPGP support via Encryption Suite
* Encryption Suite
* PowerArchiver Cloud
* More Advanced Modern/Ribbon Interface
* RAR 5 format support
* Significantly Faster ZIP engine
* Power saving mode for ZIP engine 
* Special skin for Remote Desktop
* Improved handling of various formats
* Faster SFTP speeds
* Easier registration system with PowerArchiver Select
* Hundreds of other Improvements

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RemoveIT Pro

scheda aggiornata 3 ore fa

RemoveIT Pro individua e rimuove file pericolosi, spyware, malware, virus, worm, trojan e adware che altri popolari software antivirus non riescono ad eliminare.


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SanDisk Optimus MAX, SSD SAS da ben 4TB

SanDisk mette nel mirino il segmento enterprise SSD e lo fa con una nuova famiglia prodotto dal nome Optimus MAX, che va ad affiancarsi ad altre linee Optimus già presenti in listino ma a loro volta aggiornate a livello di chip con i nuovi modelli eMLC a 19nm. SanDisk Optimus MAX vanta un form factor da 2,5 pollici per garantire un aggiornamento dei sistemi che adottano questo tipo di dischi, l'interfaccia è di tipo SAS 6Gbps mentre le prestazioni dichiarate, in termini di trasfer rate, sono nell'ordine dei 400MB al secondo in lettura e scrittura.

SanDisk Optimus MAX

Ci si potrà chiedere come mai le prestazioni siano inferiori a quelle dei modelli consumer; prima di tutto occorre precisare che questi sono valori di transfer rate in lettura sequenziale, che possono voler dire tutto e nulla a seconda degli utilizzi, mentre in secondo luogo sono altri i parametri importanti nel settore enterprise. Non è un caso che vengano utilizzati chip eMLC, dove la e iniziale sta per enterprise: siamo infatti di fronte a chip particolari che arrivano a triplicare la vita media dei chip stessi rispetto alla controparte consumer, un fattore chiave per il settore di riferimento.

Ultima ma non certo per importanza è la capienza offerta, ben 4TB, che ne fanno un SSD davvero molto particolare e in grado di superare la concorrenza a piatti rotanti laddove queste unità vantano di solito un punto di forza. Le scritture giornaliere garantite sono nell'ordine dei 12TB, che deduciamo dal dato dichiarato che arriva fino a 3 DWPD (Disk Write Per Day). Sono attese inoltre nel 2015 altri due modelli da 6TB e 8TB, sebbene non si sappiano ancora i prezzi; SanDisk comunica però che il grosso delle vendite è destinato agli OEM.

Oltre a questa serie SanDisk ha presentato anche Lightning Generation II, che porta in dote l'interfaccia SAS a 12Gbps; questi modelli sono pensati per garantire velocità in lettura e scrittura maggiori, che possono essere utili a seconda dell'utilizzo che le unità saranno chiamate a svolgere nel server. Le capienze "scendono" a 200-800GB, mentre il valore di DWPD sale fino a 25, ovvero 5TB al giorno nel caso del modello da 200GB. Prestazioni? SanDisk dichiara 1000MB al secondo in lettura e 600MB al secondo in scrittura; invitiamo gli interessati a consultare l'articolato listino enterprise a questo indirizzo.


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SSD molto più lenti per i nuovi MacBook Air 2014?

Fra le novità dei MacBook Air 2014 lanciati ufficialmente pochi giorni fa, troviamo una nuova CPU in grado di migliorare le prestazioni rispetto ai modelli precedenti, ed aumentare al tempo stesso l'autonomia operativa. I nuovi modelli, tuttavia, potrebbero riportare performance inferiori per quanto riguarda il sottosistema di storage, in base alle nuove analisi sulle prestazioni condotte da Macworld.

Apple MacBook Air

In una serie di test prestazionali mirati, il sito tematico ha dimostrato come le nuove unità flash riportino performance non in linea a quelle dei precedenti modelli. Fra le versioni dell'ultrabook della Mela testate troviamo quelle da 11" del 2013 (con SSD da 256GB) e del 2014 (SSD da 128GB) e i modelli da 13" del 2013 (da 128GB) e del 2014 (256GB). A parità di capacità, le nuove unità SSD installate risultano avere prestazioni inferiori rispetto alle versioni utilizzate nel 2013.

La versione di MacBook Air da 11" del 2013 ha impiegato 28 secondi per copiare 6GB di file e cartelle all'interno di uno dei test condotti da Macworld, portato a termine in 54 secondi dalla versione del 2014 (con 128GB). La differenza potrebbe essere in parte spiegata dalla capacità di storage superiore del modello del 2013, che si traduce in un numero di canali superiori, tuttavia il nuovo MacBook Air da 11" si è mostrato più lento anche della variante da 13" con 128GB del 2013 preso in esame.

Le nuove unità hanno impiegato più tempo anche per risolvere i test di compressione: il nuovo modello da 11" ha completato il test in circa tre volte il tempo rispetto all'edizione precedente, portando Macworld a definire le performance dei nuovi SSD "just plain slow". Utilizzando meno file di dimensioni più grandi il gap prestazionale si riduce, ma i nuovi modelli risultano sempre più lenti rispetto alle edizioni del 2013.

Macworld ha effettuato anche il Blackmagic Design Disk Speed Test, che ha dimostrato che le nuove unità riescono a sfoderare velocità in scrittura e lettura inferiori rispetto al passato. Di seguito riportiamo i valori (scrittura/lettura) fatti registrare dal test:

  • 2013 13" con SSD da 128GB: 445/725 MBps
  • 2013 11" con SSD da 256GB: 687/725 MBps
  • 2014 13" con SSD da 256GB: 520/676 MBps
  • 2014 11" con SSD da 128GB: 306/620 MBps

Le quattro soluzioni esaminate utilizzano tutti dischi diversi realizzati da diversi produttori di terze parti, fra cui due di Samsung, uno di Toshiba e uno di SanDisk. Apple non è nuova ad utilizzare diverse unità SSD all'interno dei propri MacBook Air, elemento che sancisce differenti performance in base all'unità di flash storage installata. In questo caso le differenze appaiono comunque sostanziali, anche se non tali da minare l'esperienza d'uso "quotidiana" del computer portatile. Da un punto di vista più squisitamente produttivo, invece, le differenze potrebbero essere più che sensibili.

I nuovi modelli sono proposti ad un prezzo di listino inferiore di 100€ rispetto al passato, con le performance ridotte che potrebbero essere segnalate come possibile compromesso scelto da Apple per giungere ad un prezzo più competitivo. Restiamo tuttavia in attesa di compiere le nostre specifiche analisi per meglio comprendere il problema e la sua diffusione.


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PeaZip

scheda aggiornata 2 ore fa

PeaZip è un software di compressione open source che supporta numerosi formati di archiviazione (tra cui, ma non solo, 7z, zip, tar in scrittura e Ace, Cab, Iso e Rar in lettura). Dispone di feature aggiuntive come cancellazione sicura di file, calcolo di vari checksum e hash, split / merge dei file, creazione di password e keyfile casuali.


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Dropbox

scheda aggiornata 1 ora fa

Dropbox permette di memorizzare files online, accedendo da diverse locazioni e mantenendo sincronizzazione in modo automatico. Non solo: Dropbox permette di condividere automaticamente files tra utenti differenti mantenendo un'interfaccia utente estremamente semplice e intuitiva.


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Dispositivi indossabili, il successo passa da hardware specifico e ottimizzato

In occasione della Linley Tech Mobile Conference tenutasi nei giorni scorsi a Santa Clara, in California, si è tenuto un dibattito sul tema dei dispositivi indossabili ed in particolare su quali siano gli elementi chiave che riusciranno a determinare una loro effettiva diffusione sul mercato di massa.

Vi è una comune opinione che gli indossabili non riusciranno ad avere un successo importante fino a quando non verranno stabiliti dei precisi casi d'uso e realizzati SoC e processori su misura: "Abbiamo bisogno di immaginare un modo per costruire un modello più coinvolgente. Affinché abbiano successo è necessario il giusto caso d'uso, con l'autonomia della batteria che rivestirà un ruolo importante. Gli indossabili devono essere facili da usare e compatibili con altri dispositivi" ha osservato l'analista Linley Gwennap di Linley Group.

Gli utenti vogliono che il loro dispositivo indossabile sia elegante, costantemente connesso tramite WiFi o Bluetooth, sempre acceso e con elevata autonomia operativa. "Quando si tratta di autonomia, le persone non acquistano specifiche tecniche ma il comportamento nel mondo reale. Non è sufficiente parlare di basso consumo, bisogna dettagliare l'ambito di utilizzo. Ma se il dispositivo non ha una buona durata, allora sei morto; per molti dispositivi gli utenti esigono una settimana o un mese di autonomia" ha sottolineato Pankaj Kedia, senior director of product managment per Qualcomm.

La maggior parte del problema che circonda la batteria sorge dai componenti hardware dei dispositivi. Molti chip infatti non sono altro che versioni adattate di SoC per cellulari, che hanno requisiti di computazione di tutt'altra portata rispetto ad uno smartwatch o ad un fitness tracker. "I SoC degli smartphone hanno obiettivi differenti, abbiamo davvero bisogno di tutte quelle prestazioni in un indossabile? Stiamo iniziando a vedere SoC progettati per compiti specifici, usare versioni riscalate di SoC progettati per gli smartphone compromette l'autonomia ed è necessaria una nuova architettura per adattarsi alle esigenze di consumi molto ridotti" ha spiegato Kurt Schuler, vicepresidente del marketing per Arteris, fornitore di interconnessioni SoC.

Componenti hardware ottimizzati sono quindi la chiave per una lunga durata della batteria, che dovrebbe essere di capacità compresa tra i 200-300 mAH per i fitness band e tra i 300 e i 500 mAH per gli smartwatch. Gli indossabili potrebbero pertanto fare uso di varie CPU a basso consumo con frequenze inferiori ai 300MHz, al posto di versioni apposite di CPU multicore progettate per gli smartphone. I dispositivi che non operano applicazioni potrebbero anche evitare l'impiego di un core grafico per via degli schermi di piccole dimensioni. "Sulla base del segmento che si vuole coprire la GPU potrebbe essere poco o per nulla rilevante, mentre è fondamentale il processore" ha sottolineato Kedia. Oltre alla selezione dei corretti componenti hardware, sarà importante anche saper ideare un adeguato sistema di dissipazione termica, dal momento che il comfort rappresenta un elemento chiave per un indossabile di successo.

In realtà l'identificazione di casi d'uso specifici e del corretto hardware a supporto potrebbe essere un'operazione più semplice negli ambiti verticali, come quello medicale, industriale e militare, invece che per i prodotti consumer. "Gli indossabili non salveranno il settore dei semiconduttori. Si tratta di un'evoluzione e non di una rivoluzione. Questa tecnologia è un'estensione di ciò che già stiamo facendo con hardware e software" ha osservato Schuler.


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